I dipendenti dello stabilimento Fiat di Melfi sono sul piede di guerra dopo l’ufficialità del passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus – un’operazione che costerà al club calcistico di proprietà della famiglia Agnelli quasi 400 milioni di euro – al punto da aver indetto uno sciopero di due giorni.
Ad annunciare l’iniziativa è stato un comunicato dell’Unione Sindacale di Base (USB) dello stabilimento di Melfi, in provincia di Catanzaro:
È inaccettabile che mentre ai lavoratori di Fca e Cnh Industrial l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico, la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore.
Ci viene detto che il momento è difficile, che bisogna ricorrere agli ammortizzatori sociali in attesa del lancio di nuovi modelli che non arrivano mai.E mentre gli operai e le loro famiglie stringono sempre di più la cinghia, la proprietà decide di investire su un’unica risorsa umana tantissimi soldi! È giusto tutto questo? È normale che una sola persona guadagni milioni e migliaia di famiglie non arrivino alla metà del mese?
Siamo tutti dipendenti dello stesso padrone, ma mai come in questo momento di enorme difficoltà sociale questa disparità di trattamento non può e non deve essere accettata.Gli operai Fiat hanno fatto la fortuna della proprietà per almeno tre generazioni, arricchiscono chiunque si muova intorno a questa società, e in cambio hanno ricevuto sempre e soltanto una vita di miseria.
La proprietà dovrebbe investire in modelli di auto che garantiscano il futuro di migliaia di persone piuttosto che arricchirne una soltanto, questo dovrebbe essere il fine di chi mette al primo posto gli interessi dei propri dipendenti. Se ciò non avviene è perchè si preferisce il mondo del gioco, del divertimento a tutto il resto.
Il sindacato ha quindi proclamato lo sciopero dalle 22.00 di domenica 15 luglio fino alle 6.00 di martedì 17 luglio.
Le proteste degli operai Fiat, però, non sono limitate soltanto allo stabilimento di Melfi. Oggi anche a Pomigliano d’Arco i dipendenti dell’azienda sono scesi in strada per far sentire il proprio disappunto con manifesti e striscioni affissi nel cortile dello stabilimento – “Per Ronaldo 400 milioni, agli operai solo calci nei c…” o “400 milioni presi dalle tasche degli operai? No grazie. La faccio finita“, passando per “Noi siamo quelli che ti paghiamo” rivolto a Ronaldo – anche se al momento non sembra in programma alcuno sciopero.
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Foto | Wikimedia
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